Dario
2005-03-02 22:14:56 UTC
PERCHE' DIO NON DOVREBBE ESISTERE? (1)
Sono possibili solo due posizioni contro l'esistenza di Dio.
Negativa : non è dimostrabile che Dio esista; e non è necessario perchè la
sua esistenza è superflua.
Positiva : non è possibile che Dio esista perchè la sua esistenza è
inconciliabile con la realtà.
Vengono tralasciati gli argomenti contrari di tipo conoscitivo, perchè già
esaminati e perchè investono l'intera conoscenza del reale.
DOMANDA: il progresso della scienza ha reso inutile Dio?
Infatti, se l'universo è spiegabile con la scienza senza ricorrere alla «
scappatoia » Dio, quest'ultimo è un concetto reso inutile dal progresso.
RISPOSTA: tutte le scoperte scientifiche hanno gettato maggior luce alla
dipendenza dell'universo da una Causa potentissima ordinatrice dello stesso.
Esaminando senza pregiudizi e con animo sereno le scoperte scientifiche la
necessità di Dio viene rafforzata. D'altra parte è stata una pseudo-scienza
ad inventare « scappatoie » quali la serie infinita e quella circolare che
non dimostrano niente.
Ma l'obiezione legata al progresso scientifico viene spesso presentata in
maniera più sottile: quello che non si è spiegato oggi verrà spiegato domani
grazie al continuo progresso della scienza.
Nella prima formulazione c'era contrapposizione tra scienza e conoscenza
volgare: la conoscenza superficiale e rozza della realtà mondana portava a
credere a Dio; mentre l'approfondimento scientifico lo avrebbe reso inutile.
Nella seconda formulazione c'è contrapposizione tra realtà nascoste (sempre
meglio studiate dalla scienza) e Dio: le realtà ora nascoste grazie alla
scienza si riveleranno sempre meglio e renderanno inutile Dio.
La risposta decisiva da dare per l'una e l'altra formulazione riguarda la
natura conoscitiva delle scienze sperimentali. Le scienze sperimentali danno
spiegazioni immediate circa le cause prossime di un fatto (la forza che «
attrae » la mela che cade verso terra, la/le forze che « legano » le
componenti di un atomo di una molecola, le leggi di sviluppo di una
popolazione di moscerini, ...).
In realtà le spiegazioni della scienza sono solo descrittive, cioè
descrivono in modo sempre più esatto e complesso il fatto da spiegare. Però,
descrivere un fatto non è darne la spiegazione o ragione definitiva; non è
rispondere agli ultimi « perchè » di quel fatto.
Tornando al nostro esempio più classico quello dell'orologio: la conoscenza
superficiale e rozza del suo meccanismo porterebbe ad ammettere
l'orologiaio, invece la conoscenza approfondita, o « erudita » dello stesso
meccanismo renderebbe inutile l'orologiaio? Oppure dovremmo attendere altre
scoperte e progressi da parte dell'osservatore « erudito » per poter
tranquillamente fare a meno dell'orologiaio? Tutto ciò è poco serio!
CONCLUSIONE
Rispetto alla prima obiezione che nega l'esistenza di Dio, possiamo
concludere che essa non nega niente perchè priva di argomentazioni valide.
L'esistenza di Dio finora è stata dimostrata ricorrendo alla ragione umana,
ai principi logico-ontologici, partendo dai dati dell'esperienza e
confrontandosi con i risultati delle scienze.
PERCHE' DIO NON DOVREBBE ESISTERE ? (2)
L'ESISTENZA DI DIO E' INCONCILIABILE CON LA REALTA'?
1. DIO E IL MALE
C'è il male fisico e c'è il male morale. Il male fisico normalmente ha un
significato relativo: ciò che è male per un soggetto è bene per un altro.
Così il lupo che mangia la pecora, è male per la pecora, ma è bene per il
lupo, ...
Il male è privazione di bene , è la mancanza di qualche cosa in un soggetto
che potrebbe e dovrebbe avere. Il male assoluto non esiste . Esiste il bene
misto con il male, cioè limitato. In questa linea l'esistenza del male è una
prova dell'esistenza di Dio, perché il male suppone il bene e quest'ultimo
Dio. Ciò che noi chiamiamo male è, dunque, un bene difettoso, un disordine
in ciò in cui ci doveva essere ordine: è un essere difettoso. Ora Dio è
l'Essere Infinito che produce ogni altro essere. Egli non può produrre un
essere simile a sé stesso, ma solo esseri imperfetti, limitati. Dio non
produce direttamente il male (cioè l'imperfezione), ma l'essere.
D'altra parte occorre osservare che chi nega Dio a causa dell'esistenza del
male, non risolve il problema del male.
2. DIO E LA NOSTRA LIBERTA'
E' questo l'unico vero mistero di tutta la conoscenza umana.
Tra le realtà finite prodotte da Dio ci sono anche le nostre azioni libere:
come possono quest'ultime restare libere e noi responsabili di esse? Noi
non siamo in grado di spiegare come ciò avvenga.
Tuttavia possiamo affermare:
1. che ciò avviene, perché è evidente che noi siamo liberi e responsabili
delle nostre azioni;
2. che Dio è veramente causa di tutta la realtà;
3. che pertanto le due posizioni si conciliano, senza sapere come.
Verità non si oppone a verità. Dobbiamo su questo punto restare al fatto:
« state contenti, umana gente, al quia; ché, se potuto aveste veder tutto,
mestier non era parturir Maria » (Purg. 3,37-39).
CONCLUSIONE
Mentre ci sono - e sono state esposte - tante ragioni a sostegno dell'
esistenza di Dio, non ci sono valide ragioni per dire che Dio non c'è.
Sono possibili solo due posizioni contro l'esistenza di Dio.
Negativa : non è dimostrabile che Dio esista; e non è necessario perchè la
sua esistenza è superflua.
Positiva : non è possibile che Dio esista perchè la sua esistenza è
inconciliabile con la realtà.
Vengono tralasciati gli argomenti contrari di tipo conoscitivo, perchè già
esaminati e perchè investono l'intera conoscenza del reale.
DOMANDA: il progresso della scienza ha reso inutile Dio?
Infatti, se l'universo è spiegabile con la scienza senza ricorrere alla «
scappatoia » Dio, quest'ultimo è un concetto reso inutile dal progresso.
RISPOSTA: tutte le scoperte scientifiche hanno gettato maggior luce alla
dipendenza dell'universo da una Causa potentissima ordinatrice dello stesso.
Esaminando senza pregiudizi e con animo sereno le scoperte scientifiche la
necessità di Dio viene rafforzata. D'altra parte è stata una pseudo-scienza
ad inventare « scappatoie » quali la serie infinita e quella circolare che
non dimostrano niente.
Ma l'obiezione legata al progresso scientifico viene spesso presentata in
maniera più sottile: quello che non si è spiegato oggi verrà spiegato domani
grazie al continuo progresso della scienza.
Nella prima formulazione c'era contrapposizione tra scienza e conoscenza
volgare: la conoscenza superficiale e rozza della realtà mondana portava a
credere a Dio; mentre l'approfondimento scientifico lo avrebbe reso inutile.
Nella seconda formulazione c'è contrapposizione tra realtà nascoste (sempre
meglio studiate dalla scienza) e Dio: le realtà ora nascoste grazie alla
scienza si riveleranno sempre meglio e renderanno inutile Dio.
La risposta decisiva da dare per l'una e l'altra formulazione riguarda la
natura conoscitiva delle scienze sperimentali. Le scienze sperimentali danno
spiegazioni immediate circa le cause prossime di un fatto (la forza che «
attrae » la mela che cade verso terra, la/le forze che « legano » le
componenti di un atomo di una molecola, le leggi di sviluppo di una
popolazione di moscerini, ...).
In realtà le spiegazioni della scienza sono solo descrittive, cioè
descrivono in modo sempre più esatto e complesso il fatto da spiegare. Però,
descrivere un fatto non è darne la spiegazione o ragione definitiva; non è
rispondere agli ultimi « perchè » di quel fatto.
Tornando al nostro esempio più classico quello dell'orologio: la conoscenza
superficiale e rozza del suo meccanismo porterebbe ad ammettere
l'orologiaio, invece la conoscenza approfondita, o « erudita » dello stesso
meccanismo renderebbe inutile l'orologiaio? Oppure dovremmo attendere altre
scoperte e progressi da parte dell'osservatore « erudito » per poter
tranquillamente fare a meno dell'orologiaio? Tutto ciò è poco serio!
CONCLUSIONE
Rispetto alla prima obiezione che nega l'esistenza di Dio, possiamo
concludere che essa non nega niente perchè priva di argomentazioni valide.
L'esistenza di Dio finora è stata dimostrata ricorrendo alla ragione umana,
ai principi logico-ontologici, partendo dai dati dell'esperienza e
confrontandosi con i risultati delle scienze.
PERCHE' DIO NON DOVREBBE ESISTERE ? (2)
L'ESISTENZA DI DIO E' INCONCILIABILE CON LA REALTA'?
1. DIO E IL MALE
C'è il male fisico e c'è il male morale. Il male fisico normalmente ha un
significato relativo: ciò che è male per un soggetto è bene per un altro.
Così il lupo che mangia la pecora, è male per la pecora, ma è bene per il
lupo, ...
Il male è privazione di bene , è la mancanza di qualche cosa in un soggetto
che potrebbe e dovrebbe avere. Il male assoluto non esiste . Esiste il bene
misto con il male, cioè limitato. In questa linea l'esistenza del male è una
prova dell'esistenza di Dio, perché il male suppone il bene e quest'ultimo
Dio. Ciò che noi chiamiamo male è, dunque, un bene difettoso, un disordine
in ciò in cui ci doveva essere ordine: è un essere difettoso. Ora Dio è
l'Essere Infinito che produce ogni altro essere. Egli non può produrre un
essere simile a sé stesso, ma solo esseri imperfetti, limitati. Dio non
produce direttamente il male (cioè l'imperfezione), ma l'essere.
D'altra parte occorre osservare che chi nega Dio a causa dell'esistenza del
male, non risolve il problema del male.
2. DIO E LA NOSTRA LIBERTA'
E' questo l'unico vero mistero di tutta la conoscenza umana.
Tra le realtà finite prodotte da Dio ci sono anche le nostre azioni libere:
come possono quest'ultime restare libere e noi responsabili di esse? Noi
non siamo in grado di spiegare come ciò avvenga.
Tuttavia possiamo affermare:
1. che ciò avviene, perché è evidente che noi siamo liberi e responsabili
delle nostre azioni;
2. che Dio è veramente causa di tutta la realtà;
3. che pertanto le due posizioni si conciliano, senza sapere come.
Verità non si oppone a verità. Dobbiamo su questo punto restare al fatto:
« state contenti, umana gente, al quia; ché, se potuto aveste veder tutto,
mestier non era parturir Maria » (Purg. 3,37-39).
CONCLUSIONE
Mentre ci sono - e sono state esposte - tante ragioni a sostegno dell'
esistenza di Dio, non ci sono valide ragioni per dire che Dio non c'è.